L’orologio da polso, da sempre simbolo di eleganza, precisione e status, è oggi al centro di un dibattito interessante: può essere considerato un vero e proprio investimento economico? Se fino a qualche decennio fa si trattava soprattutto di un oggetto funzionale o di un accessorio di stile, oggi il mercato dell’orologeria di alta gamma ha assunto connotati più complessi, spesso vicini a quelli del collezionismo d’arte o degli investimenti finanziari.
La differenza tra spesa e investimento
Per rispondere alla domanda è necessario chiarire una distinzione fondamentale: un investimento è un impiego di capitale che, nel tempo, può generare un ritorno economico, mentre una spesa è un esborso che non produce valore nel tempo. La maggior parte degli orologi acquistati al dettaglio rientra nella seconda categoria. Tuttavia, esiste una nicchia di segnatempo che, con il passare degli anni, può aumentare significativamente di valore.
I marchi che fanno la differenza
Nel mondo dell’orologeria di lusso, alcuni nomi sono universalmente riconosciuti come investimenti potenzialmente solidi. Rolex, Patek Philippe, Audemars Piguet, Richard Mille e pochi altri rappresentano un’élite nel mercato. Alcuni modelli specifici, come il Rolex Daytona Paul Newman, il Patek Philippe Nautilus 5711 o l’Audemars Piguet Royal Oak Jumbo, hanno visto crescere il proprio valore in modo esponenziale.
Il motivo? Rarità, qualità artigianale, richiesta costante, produzione limitata e una forte componente emotiva e culturale che li rende desiderabili. In particolare, l’equilibrio tra domanda elevata e offerta scarsa è un fattore determinante per la rivalutazione nel tempo.
Il mercato secondario e le aste
Un altro aspetto da considerare è quello del mercato secondario, in cui gli orologi di prestigio vengono scambiati tra collezionisti e investitori. Le case d’asta internazionali come Christie’s, Sotheby’s e Phillips hanno ormai una sezione dedicata esclusivamente agli orologi, con risultati sorprendenti: alcuni esemplari raggiungono cifre a sette zeri.
Questo trend ha portato a un nuovo tipo di acquirente, spesso più interessato al rendimento futuro che all’uso personale. Tuttavia, è importante ricordare che non tutti gli orologi di lusso aumentano di valore, e il mercato può essere soggetto a forti fluttuazioni.
Fattori da considerare prima dell’acquisto
Chi intende acquistare un orologio come investimento deve tenere presenti diversi elementi:
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Marca e modello: solo alcuni brand e referenze specifiche sono considerati “investment grade”.
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Condizioni dell’orologio: uno stato impeccabile, con scatola e documenti originali, aumenta notevolmente il valore.
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Edizione limitata o discontinuità produttiva: maggiore è la rarità, maggiore è il potenziale di apprezzamento.
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Storico e provenienza: un orologio appartenuto a una celebrità o con una storia particolare può valere molto di più.
Rischi e considerazioni
Come ogni investimento alternativo, anche quello negli orologi comporta dei rischi. Il mercato potrebbe cambiare, nuove mode potrebbero emergere, e la liquidità non è immediata: vendere un orologio può richiedere tempo e l’intervento di intermediari.
Inoltre, bisogna considerare costi di manutenzione, assicurazione e conservazione, soprattutto per i pezzi di maggior valore.
Conclusioni
Acquistare un orologio può essere un investimento, ma solo in particolari condizioni e con una profonda conoscenza del mercato. Per la maggior parte delle persone, resta un piacere personale, un bene da indossare e da tramandare. Tuttavia, se scelto con attenzione, può anche rivelarsi una scelta oculata dal punto di vista economico.
In definitiva, come per l’arte o i vini pregiati, investire in orologi non è solo una questione di numeri: è un connubio di passione, competenza e intuizione.