Orologi russi Raketa (Paketa): il Polar vero, falso, hommage… anzi… “inventato”
Gli orologi russi, come noto, raccolgono un buon numero di appassionati. Un motivo sono i prezzi, contenuti spesso in poche decine di euro e, dunque, decisamente alla portata di tutti. Ma non è l’unica ragione: i segnatempo della tradizione sovietica, infatti, presentano in alcuni casi caratteristiche estetiche di grande originalità e bellezza. Inoltre – pur essendo ben lontani dagli svizzeri – in buona parte sono mossi da meccanismi di tutto rispetto, che ne garantiscono una buona durata nel tempo.
E’ il caso dei Raketa (o Paketa), una delle marche più note dell’Est, molto apprezzati in occidente soprattutto per una caratteristica: il quadrante non è diviso in 12 ore, ma in 24.
OROLOGI RUSSI RAKETA (O PAKETA): LA STORIA
Raketa (in russo: Ракета? = razzo) è una marca di orologi prodotti in Russia dalla Petrodvorets Watch Factory, con sede nella città di Peterhof, a poca distanza da San Pietroburgo. La storia della Raketa inizia con l’Officina imperiale per la lavorazione di pietre preziose voluta dallo zar Pietro il Grande e nata il 21 ottobre 1721. Dopo la rivoluzione russa, la fabbrica iniziò a produrre gioielli e pietre tecniche per rifornire la prima fabbrica moscovita di orologi. Distrutta nella Prima Guerra Mondiale, la fabbrica fu ricostruita nel 1949 e divenne un’azienda di orologi con in marchi Zvezda (in russo stella) e Pobeda (vittoria), per poi assumere il nome attuale. Nel 1956 fu progettato il movimento Russia, messo in produzione anche con la variante a 24 ore. Nel 1966 fu aggiunto anche il marchio Sekonda, con orologi destinati soprattutto all’export. Nel 1968, quindi, fu creato il primo movimento Raketa, nelle varianti a 12 e 24 ore, seguite nel 1969 da un modello con datario. Mentre al 1980 risale l’introduzione del marchio Peterhoff. Durante gli anni Ottanta la Petrodvorec Watch Factory contava circa 6.000 dipendenti ed esportava orologi in 38 paesi. Ma negli anni Novanta arrivò la crisi. Il marchio Sekonda diventò del tutto autonomo, come il Peterhoff, e nel 1995 cessò completamente la produzione, che riprese parzialmente nel 2000 per terminare completamente quattro anni dopo. Dal fallimento è nata la Petrodvorets Watch Factory moderna, tornata a produrre orologi con il marchio Raketa con una 30ina di dipendenti.
OROLOGIO RAKETA POLAR: VERO, FALSO O… INVENTATO?
In molti – aggirandosi su Amazon, Ebay, Etsy o in altri shop virtuali – si sono imbattuti di recente in un orologio Raketa. Uno dei modelli più ricercati on line è il cosiddetto Polar: iconico orologio che celebrava la scoperta del continente antartico da parte degli esploratori polari russi. Nel 1969, infatti, alla Raketa Watch Factory fu chiesto di progettare e produrre un orologio speciale per gli esploratori polari della 16a spedizione sovietica in Antartide. Un segnatempo – consegnato nel 1970 alla nuova spedizione societica – che doveva essere robusto, ma non solo. In quelle terre gelide e caratterizzate da mesi continui di buio (e luce), infatti, era necessario un orologio che permettesse di leggere l’ora senza sapere se fosse giorno o notte. Da qui il movimento a 24 ore invece di 12.
On line si trovano numerosi Raketa che richiamano quel modello e quell’evento. Alcuni sono originali e d’epoca, altri sono riedizioni ufficiali, altri ancora sono falsi o meglio: sono delle riedizioni con quadranti “inventati” che ridisegnano in chiave celebrativa lo stesso evento. Ne abbiamo acquistato uno (nuovo, con scatola, ma senza marchio e istruzioni) in un mercatino a meno di 100 euro e il responso dei nostri esperti è che non si tratta di un vero Raketa, o meglio: il movimento è originale, ma il quadrante è stato “rieditato” e il marchio non è presente (inoltre non c’è l’indicazione di fabbricazione, Sdelano v sssr, in basso).
Non si tratta di un falso dunque. Se parlassimo di orologi di lusso forse diremmo che è un hommage (un’imitazione, che non arriva al plagio, fatta da altra marca), anche se in questo caso l’orologio è privo di brand. La definizione più corretta – per cui ringraziamo Federico Tommassello, utente del gruppo Facebook “Orologi russi che passione” – è probabilmente quella di un franken-watch (“Franken” significa “innaturale” e l’espressione indica un orologio che non è stato creato originariamente dal produttore in quella combinazione o composizione) con quadrante di fantasia ispirato ad altri quadranti del marchio. Parliamo, in definitiva, di orologi riadattati con quadranti fatti in casa, spesso da laboratori artigianali. E non è difficile incontrare questo tipo di varianti negli orologi russi, soprattutto nei Pobeda e in altri marchi più famosi in Occidente.
Quello delle foto, per riassumere, è un orologio “di fantasia”. Ma comunque – consentiteci – al polso fa la sua figura.